Nel variegato panorama delle eccellenze gastronomiche italiane, il Tartufo Bianco Pregiato (Tuber Magnatum Pico) si erge come un tesoro inestimabile, la cui fama è spesso associata principalmente ad Alba. Tuttavia, questo prezioso tubero cresce spontaneamente anche nei microclimi unici dell'Umbria, dove trova terreni ideali che ne esaltano le peculiari caratteristiche organolettiche, creando un connubio perfetto tra territorio e prodotto.
Caratteristiche Distintive
Il Tartufo Bianco Pregiato presenta una scorza liscia di colore giallo chiaro, mentre la polpa interna sfoggia tonalità che variano dal marrone al nocciola, talvolta arricchite da affascinanti sfumature rossastre o verdastre. Le numerose venature chiare attraversano la gleba creando un suggestivo effetto marmorizzato. Il suo bouquet aromatico, intenso e persistente, si distingue per note vagamente agliacee arricchite da complessi sentori che richiamano funghi, miele, fieno e spezie.
Le dimensioni di questi preziosi tuberi oscillano considerevolmente: dai piccoli esemplari tardivi fino a quelli raccolti nel periodo ottimale che possono raggiungere 10-15 centimetri di diametro, con un peso variabile tra 250 e 500 grammi. In casi eccezionali, l'Umbria ha regalato esemplari superiori ai due chilogrammi, autentici capolavori della natura.
Zone di Raccolta in Umbria
Nei territori umbri, il Tartufo Bianco Pregiato predilige habitat specifici: argini fluviali, boschi di pianura e media collina, dove stabilisce un rapporto simbiotico con le radici di querce, salici, pioppi, tigli, carpini e noccioli. Le principali aree di raccolta abbracciano:
Questi preziosi tuberi si sviluppano generalmente fino a 400-500 metri d'altitudine, prediligendo terreni argillosi nelle pianure che attraversano le suggestive gole montane umbre.
La raccolta del Tartufo Bianco Pregiato in Umbria segue un calendario rigorosamente regolamentato: il periodo ufficiale inizia l'ultima domenica di settembre e termina il 31 dicembre. Nel 2023, ad esempio, la stagione ha preso avvio il 24 settembre. Il rispetto di queste normative rappresenta un obbligo legale e un atto di tutela verso l'ecosistema che ospita questi preziosi tuberi, garantendone la qualità e la sopravvivenza.
Sebbene il Tartufo Bianco Pregiato sia una specie unica che cresce in diverse regioni italiane, è interessante notare come nel mercato globale molti esemplari vengano commercializzati semplicemente come "Bianco d'Alba", indipendentemente dalla loro effettiva provenienza. Questa pratica, pur riconoscendo implicitamente la notorietà dei tartufi piemontesi, rischia di offuscare l'identità e il valore dei tartufi provenienti dagli straordinari terroir nazionali.
Gli esperti concordano che le variazioni nelle caratteristiche organolettiche non dipendono tanto dalla regione di provenienza quanto dai microclimi e dalla composizione dei terreni specifici in cui questi tuberi crescono, rendendo ogni esemplare umbro un'autentica espressione del territorio che lo ha generato.
Il Tartufo Bianco Pregiato si utilizza principalmente crudo, in piccole quantità, come prezioso aroma per esaltare piatti dalla struttura semplice: tagliatelle al burro, risotti dal sapore delicato, uova o carpacci di carne selezionata.
La sua elevata percentuale di umidità nella corteccia ne limita naturalmente la conservazione a pochi giorni, rendendo fondamentale consumarlo fresco e conservarlo con particolare attenzione, avvolto in carta assorbente di qualità all'interno di contenitori ermetici in frigorifero.
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